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TEULADA ......

la sua storia

chiesa della madonna del carmelo di teulada

Il comune di Teulada si trova a cavallo tra la costa del sud del Sulcis-Iglesiente e le montagne del Sulcis. La costa frastagliata alterna promontori rocciosi che si tuffano a strapiombo sul mare ad insenature dove si trovano calette con sabbia bianchissima e acque cristalline. Di notevole interesse paesaggistico e naturalistico il capo Malfatano e il capo Teulada, la punta estrema sud della Sardegna. All'interno delle acque del comune vi sono anche l'Isola Rossa e l'isola di Tuerredda. L'interno è caratterizzato da colline e promontori montuosi come punta Sebera. Il territorio è diviso tra pascoli, campagne incolte e boschi (Gutturu Mannu). Le principali frazioni incluse nel territorio del comune sono: Cantoniera Nuraxi de Mesu, Casa de Foxi, Genniomus, Gutturu Saidu, Gutturu Sporta, Is Carillus, Masoni de Susu, Perdaiola, Sa Portedda, Su de Is Seis, Su Fonnesu, Su Rai.                    

zona storica di teulada

In paese strette vie si inerpicano e sfociano in piazze abbellite da sculture, eredità del simposio artistico internazionale ‘Scultura e Pietra’. Ad agosto va in scena su Sonatori, rassegna di strumenti folk. È viva la tradizione artigiana, dai ricami di abiti e tappeti ai manufatti in ceramica, pelle e sughero. In centro si erge la parrocchiale della beata Vergine del Carmelo (XVII secolo), dove è allestito un museo d’arte. La patrona è celebrata a metà luglio, insieme alla sagra del pescatore con processione a mare, degustazioni e spettacoli. Davanti alla facciata neoclassica della chiesa ammirerai la seicentesca casa baronale dei Sanjust, feudatari del paese, oggi sala mostre e sede ad agosto della sagra di pane e formaggio.

feste tradizionali teulada

Da visitare anche la chiesetta tardo-gotica di san Francesco. Suggestivi sono Settimana Santa e festa di san Giovanni battista a fine giugno. A sant’Isidoro è riservata la devozione più sentita, a maggio e ad agosto. La processione verso la ‘sua’ chiesetta campestre è accompagnata da gruppi in abiti tradizionali di tutta l’Isola. Il santuario si trova nella piana di Tuerra, dove sorgeva il paese in età giudicale. A causa di assalti dal mare ed epidemie, fu rifondato nel XVII secolo più all’interno, dove è attualmente. Le scorrerie dei pirati furono motivo dell’erezione di torri d’avvistamento, tra cui una dedicata proprio a sant’Isidoro e l’imponente torre del Budello. L’insediamento di epoca romana, forse vicino all’istmo di capo Teulada – oggi sede di un moderno porto turistico – si chiamava Tegula, per la cospicua produzione di terracotta.

CHIESETTA CAMPESTRE DI SANT'ISIDORO 

Nei pressi del ‘capo’, nella seconda guerra mondiale, si svolse una famosa battaglia tra le flotte britannica e italiana. Il territorio è ricco di eredità preistoriche: dai ritrovamenti nella grotta di monte sa Cona ai resti di venti nuraghi, tra cui sa Perdaia. Di età fenicio-punica ammirerai i resti di un tophet nell’isolotto di Tuerredda e il porto sommerso di Melqart. Affascinante l’archeologia industriale: circa dieci siti dismessi sono testimoni di millenaria attività estrattiva e contributo all’epopea mineraria del Sulcis.

ARTIGIANATO TEULADINO 

punt' a brobu

Il punt’a brodu è uno dei ricami tipici di Teulada (SU-Sardegna), veniva e viene tuttora usato per abbellire la camicia femminile del nostro abito tradizionale e qui potete trovarlo in una versione più moderna.I nostri gioielli sono tutti pezzi unici ricamati a mano, ognuno ha una sua precisa identità, data dalla fattura artigianale.

PUNT' E NU

A Teulada persiste l’arte del ricamo, custodita da artiste che hanno appreso il sapere dalle anziane del paese.
Ci vogliono anni a capire ed imparare il ricamo. Il disegno generale viene prima abbozzato, spetta poi alla ricamatrice elaborare il riempimento del disegno.
Come per il punt 'e brodu, il punt 'e nu è caratterizzato da tanti disegni che utilizzano un punto base che in questo caso è il nodo. Con i tanti punti, poi, si crea il disegno sulla tela. «i disegni di base sono quelli che sono stati tramandati dalle madri, che a loro volta li avevano imparati dalle nonne».
La difficoltà all’inizio è nel comprendere il disegno, la cui bellezza è espressa dalla geometria delle forme: «Bisogna imparare a leggerlo», e dopo a crearlo: «le combinazioni possono essere tante, ma si parte sempre da un nodino per ottenere qualunque forma. Dai nodini si creano is denteddas o is lisus, per andare a formare sas gruxittas, sas denteddas o sas cerexas e poi via via sino ad ottenere i disegni principali: sa rosa e cadira, o sa arenadas; a loro volta riempiti a compingius e pillonis oppure a pramas e pillonis o ancora a menduleddas e corus»



il costume tradizionale di teulada

Il costume tradizionale di Teulada, si mostra assai interessante poiché presenta alcuni particolari che lo differenziano dagli altri, risentendo della lunga dominazione aragonese. L'abito femminile è composto da sa scoffia, il fazzoletto bianco in tulle, la gonna rossa con su gipponi e sa fascadroxia (grembiule del costume da sposa o festivo).
  La gonna può essere a boldau, cioè a righe blu e rosse o indrollau cioè di broccato, con le maniche del corsetto a sbuffo. Fra i costumi maschili quello di Teulada è certamente fra i più riconoscibili per un particolare che non passa mai inosservato nelle sfilate e che più di una volta viene accolto con ilarità, se non aspramente criticato: il cappello a larghe falde di feltro grigio, in luogo della più comune berritta.
 Nel costume maschile sono evidenti i segni di un abbigliamento di provenienza iberica: il sombrero è di feltro grigio; la giacca (che assomiglia al bolero portato dai portoghesi dell'Estremadura), è di orbace scuro con bordi verdini; la camicia ha il collo largo ed il colletto di tela di lino; le bragas sono ampie e lunghe e a metà polpaccio si vede la lunga camicia a tunica. Nella cintura in pelle spicca un curioso amuleto noto come sa punga a giunchiglia adoperato contro il malocchio.
 E' l'ultimo rimasto dei vari sombreri che venivano usati nei primi decenni dell'Ottocento un po' ovunque, da Cagliari a Sassari. Entrambi i costumi sono impreziositi da ricami delicatissimi di grande valore, tipici teuladini.

gASTRONOMIA TEULADINA

La cultura della Cucina Sarda, al contrario di altre regioni italiane, é ricca di alimenti che sono strettamente legati alla terra e al mare con sapori e aromi forti quali il rosmarino, salvia, menta, origano, mirto, maggiorana et.... Naturalmente ai piatti sardi vengono associati una gamma di vini, dolci o secchi. In particolare la cucina teuladina è rimasta legata ai sapori tradizionali: i prodotti offerti dalla natura vengono preparati con particolare cura, con un occhio di riguardo per gli aromi e le tecniche di cottura .
 Perno dell'alimentazione è il pane. Di volta in volta espressione di festa e di augurio, si adatta a diverse circostanze e assume forme e nomi diversi: sa tunda, su civraxiu, su coccoi pintau, su maddizzosu, sa fogazza, su pani a pipa luxenti et.. Tra i secondi, i piatti tradizionali sono a base di carne arrosto e fesa, la cui cottura è compito riservato da sempre agli uomini. La preparazione dell'arrosto è una vera e propria arte: la carne deve essere dorata e le parti superficiali croccanti. Si cuociono di preferenza su proceddu (maialino), s'angioni (agnello), su crabittu (capretto), sa craba (capra). Sopra la carne non va messo nessun tipo di condimento se non il sale o nel caso di alcune carni il mirto o l'aglio. Per aggiungere più gusto a questo tipo di carne è sufficiente soltanto la brace, il lardo che sgocciola sulla cotenna e sul costato e il sale. Nel territorio teuladino sono presenti numerose specie di funghi di ottima qualità, possono essere cucinati in svariati modi ma sono altrettanto ottimi se "conservati" nel tempo. I metodi di conservazione si dividono in quattro fondamentali sistemi : essiccazione, sott'olio, surgelati, sterilizzazione. Inoltre si può apprezzare la genuinità dei prodotti pastorali e di pesci e frutti di mare che caratterizzano l'intera Sardegna.
 Un posto di rilievo occupano i dolci, i cui ingredienti principali sono: zucchero, miele e mandorle, formaggio e uva sultanina.